Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero e il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera hanno sottoscritto il 14 marzo un accordo per la costituzione di una sezione speciale del Fondo Centrale di Garanzia dello Stato dedicata all’imprenditoria femminile.
Tale sezione - finanziata con 20 milioni di euro messi a disposizione in quota paritaria dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità e da risorse del Fondo stesso - permetterà alle piccole e medie imprese in rosa di accedere con maggiore facilità e a condizioni di favore a 300 milioni di euro di credito garantito.
Queste le principali caratteristiche della sezione speciale del Fondo:
Il Comitato di Gestione del Fondo sarà da subito impegnato per rendere operativa la sezione e per monitorarne i risultati.
L’imprenditoria femminile rappresenta una delle componenti più dinamiche del sistema produttivo: nel 2012 le “imprese in rosa” sono aumentate di 7.298 unità con un incremento della base imprenditoriale dello 0,5% rispetto all’anno precedente (incremento superiore rispetto al totale delle imprese italiane che sono cresciute, nel 2012, dello 0,3%).
Per sostenere questa fondamentale risorsa del sistema produttivo, i ministri Fornero e Passera, la scorsa settimana, hanno firmato con UnionCamere un accordo per rilanciare la mission dei 105 comitati per l'imprenditoria femminile presenti in tutte le Camere di Commercio. L'intesa raggiunta oggi, integra l'offerta di servizi dedicati alle imprese femminili con una importante componente finanziaria.
"L'impegno e l'energia delle donne imprenditrici costituiscono un valore importante per il rilancio della crescita e dell'occupazione" hanno dichiarato i ministri Fornero e Passera. "Con l'istituzione di una sezione speciale del Fondo di Garanzia - hanno continuato - aiutiamo le imprese rosa a ottenere credito garantito per 300 milioni di euro, a condizioni più vantaggiose. Dobbiamo fare tutto quanto è possibile per non perdere il contributo che le donne possono dare al mondo del lavoro e dell'impresa" hanno concluso i due ministri.
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Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico